08 – Educare all’Amore

famiglia2“Tutti gli errori degli anni precedenti – la mancanza d’amore, la strumentalizzazione, l’iperprotezionismo, ecc. possono ipotecare gli amori dei giovani che non riescono a rompere i legami infantili con i genitori o che li spingono a riprodurre con il compagno relazioni di sottomissione o di dominio invece che incontrarlo nella sua verità in un rapporto paritario” – (E. From).

“In gran parte i figli saranno ciò che sono i genitori. Le condizioni fisiche dei genitori, le loro disposizioni e desideri, le loro tendenze intellettuali e morali sono riprodotte in maggiore o minore grado nei figli” (E. G. White, Sulle Orme del Gran medico, pag. 156).

Come ogni processo educativo, educare all’amore, non inizia nell’età dello sviluppo, ma con il primo respiro di ogni bambino e tenendo conto degli influssi prenatali. L’educazione all’amore inizia dal momento in cui marito e moglie decidono di dare consistenza alla vita.

Aspetti:

Autocontrollo materno – «Il benessere del bambino dipenderà dalle abitudini della madre. I principi morali devono controllare i suoi appetiti e le sue passioni… Se prima della nascita del bambino, la madre, è indulgente con se stessa, egoista, impaziente ed esigente, questi difetti si rifletteranno nella disposizione della creatura che nascerà» (E. G. White, ibdem, pag. 157).

Comprensione paterna – «Il marito deve aiutare la moglie con la comprensione e l’affetto costanti: se desidera che si mantenga fresca e lieta… deve aiutarla a portare i pesi. La sua gentilezza e la sua amorevole cortesia «e disponibilità» saranno per la moglie un prezioso incoraggiamento; la felicità che egli le dà, porterà gioia e pace al suo stesso cuore» (ibidem, pag. 158).

Senso di responsabilità e stile educativo – «I bambini sono molto sensibili alle divergenze e al deprezzamento interpersonale e prendono subito partito. Quando marito e moglie litigano ripetutamente in presenza dei figli questi imparano che al partner si può dire tutto apertamente senza riguardi, che davanti al partner non c’è bisogno di controllarsi… che con la vicina occorre essere più gentili e riguardosi che con la moglie o che non si può insultare il vicino come il marito… L’amore lo si deve imparare con l’esempio» (E. Lukas, Dare un senso alla famiglia, pag. 117).

Espressioni affettuose coniugali e filiali – «Molti considerano le espressioni d’amore una debolezza, e mantengono un riserbo che respinge. Questo atteggiamento ostacola la corrente di simpatia – e di apprendimento all’amore. Quando gli impulsi socievoli e generosi sono repressi, essi si inaridiscono e il cuore diventa freddo e triste. Dovremmo guardarci da questo errore» (E. G. White, ibidem, pag. 152).

  • L’amore non può imprimersi nel cuore nel fanciullo se non viene espresso tra marito e moglie e genitori e figli;
  •  L’amore non può vivere a lungo se non è espresso e crea individui incapaci di dare e di ricevere affetto.

«Molti uomini e molte donne hanno il cuore duro perché l’affetto è stato considerato come una debolezza e quindi represso. Le buone disposizioni di queste persone sono state soffocate durante la loro fanciullezza, e se la luce dell’amore di Dio non infrange il loro freddo egoismo, la loro felicità sarà per sempre perduta. Se vogliamo che i nostri bambini posseggano il dolce spirito di Gesù e la simpatia che gli angeli manifestano nei nostri confronti, dobbiamo incoraggiare i loro impulsi spontanei e generosi» (E. G. White “La Speranza dell’Uomo”, pag. 367).

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