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«Scriveva Emil Brunner: “La più grande tragedia dell’uomo è la disperazione, cioè la situazione di chi non ha più speranze. Si è nella disperazione quando manca la certezza del “Dio che viene”. Ci si rassegna allora al mondo così com’è e al proprio sconfortante destino. Certo, si seguita a sperare, ma solo in un graduale miglioramento che la civiltà e il progresso apporteranno. Si pensa che “il fondo è buono”, che vi sono “grandi risorse nell’umanità”, e così via. Ma ciò equivale a non aver niente in cui sperare. Se dobbiamo dipendere dalle nostre sole risorse, dalle forze insite nel nostro mondo, allora siamo davvero perduti. Non vi può essere sviluppo di forze umane capaci di liberarci dalla tragedia del peccato, della morte. Se davvero c’è da contare solo sulle nostre forze e su quelle del mondo, non abbiamo altra prospettiva che il totale fallimento”».

Dinanzi ai problemi drammatici che angosciano la società post moderna, a volte anche i cristiani restano disorientati o sprofondano nel pessimismo. Questo avviene perché troppi fra loro hanno dimenticato che la storia, al di là delle sue contraddizioni, non è “allo sbando”, ma sfocerà in una rivoluzione operata da Dio stesso (Apocalisse 21:1-8).

Si tratta di una promessa del Signore, ribadita tante volte negli scritti neotestamentari: “Io tornerò”. Anche se, per la coscienza moderna, tutto ciò può sembrare una facile deresponsabilizzazione, il Signore ci invita a guardare al futuro con speranza e ottimismo, pur non dimenticando i nostri fratelli che oggi soffrono. Il messaggio della Bibbia è che il destino del mondo non è lasciato in balia del caso e delle passioni umane; esso ci dice che il Signor Gesù tornerà materialmente e visibilmente per giudicare ogni uomo, per offrire la vita eterna ai credenti e per far cessare il peccato, la sofferenza, l’ingiustizia e la morte. Quest’attesa era parte integrante della fede della chiesa primitiva. Era la “beata speranza” di cui parla l’apostolo Paolo (cfr. Tito 2:13).

Auguriamo ad ognuno di voi la gioia di un’esistenza terrena migliore e una prospettiva di vita che si richiami a Colui che presto ritornerà: Gesù Cristo.

La chiesa cristiana avventista del settimo giorno

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