10 – Innamorati dell’Io

Narcisismo_sanoParliamo di narcisismo

La cultura del narcisismo domina molti ambiti della vita quotidiana e si manifesta con un atteggiamento esibizionista, egocentrico e megalomane. Tratti che si ritrovano non solo nella cinematografia e nella letteratura ma anche nei nostri vicini e forse in noi stessi. Esiste, però, un narcisismo più grave. Secondo uno studio del prof. Tonino Cantelmi, dirigente psichiatra dell’ospedale nuovo Regina Margherita, il 2 per cento della popolazione italiana presenta disturbi della personalità di tipo narcisistico, mentre un paziente psichiatrico su quattro presenta «gravi problematiche narcisistiche».
Se una dose equilibrata di autostima viene considerato «narcisismo sano», quello «maligno» è stato oggetto di un lungo studio che è iniziato con Freud nel 1914 e non si è ancora concluso.

Narciso è nato dalla violenza sessuale

Narciso, secondo Ovidio, è figlio della ninfa Liriope violentata del dio fluviale Cefiso. L’indovino Tiresia aveva predetto alla madre che il giovane, di straordinaria bellezza, sarebbe vissuto a lungo se solo «non avesse mai conosciuto se stesso». La tragedia di Narciso inizia con le sue origini: egli è il frutto di una violenza sessuale. Da grande, suscita passioni nei mortali e negli dèi, maschi e femmine, passioni alle quali non è in grado di rispondere per incapacità di amare e riconoscere gli altri. La dea Nemesi fece in modo che Narciso si specchiasse in una fonte limpida e si innamorasse di se stesso. Malato d’amore per sé, egli cercò invano di afferrare la sua propria immagine, annegando nella fonte.
Il narcisista è incapace di riconoscere l’altro e ama se stesso in modo esclusivo. Si tratta di una grave patologia mentale. Ma tra l’autostima e il «narcisismo maligno» esiste una versione più nascosta ma non per questo meno insidiosa. Bruce A. Stevens, professore all’università Charles Sturt di Camberra, Australia, lo delinea come un mostro a più teste.

Il narcisismo «celato»

Ci sono diversi tipi di narcisisti, ma hanno tutti un medesimo problema: sono alla ricerca di una amore che non riescono a trovare. I nove diversi tipi di narcisisti sono: l’insaziabile, l’amante speciale, l’amante del potere, il «corpo», il rabbioso, il seduttore, il fantasioso, il martire e il salvatore. Non esistono i tipi puri, spesso l’insaziabile può diventare rabbioso o l’amante speciale il seduttore.

  1. L’insaziabile
    È una persona che ha un grande bisogno di essere amata e ma non è mai soddisfatta. Dice sempre di non ricevere amore a sufficienza, teme l’abbandono e il rifiuto.
  2. L’amante speciale
    È convinto che nessuno possa amare come ama lui. Idealizza l’amore per l’altro ma non vede chi gli sta accanto come è realmente.
  3. L’amante del potere
    È arrogante, dispotico, disposto a umiliare, qualche volta a terrorizzare, i suoi dipendenti, cioè gli «inferiori». La cosa più importante è la carriera.
  4. Il «corpo»
    Attribuisce alla sua immagine un’enorme importanza e la sua autostima dipende da essa. Ha bisogno di piacere e vuole che tutti riconoscano la sua bellezza per sentirsi una persona che vale. Ha una cura ossessiva del proprio fisico, così facendo dimentica i suoi veri problemi.
  5. Il rabbioso
    Reagisce frequentemente con esplosioni di rabbia ogni volta che la sua ipersensibilità percepisce una offesa reale o immaginaria. Ha la tendenza a vedere cattive intenzioni negli altri. Spesso dietro la rabbia nasconde tristezza, vergogna o disperazione.
  6. Il seduttore
    È una persona incantevole ma è motivata da mire egoistiche. Crede di poter utilizzare e sfruttare gli altri grazie al suo charme. Prova quasi piacere a ferire l’innamorato con l’infedeltà e l’inganno.
  7. Il fantasioso
    Il suo mondo interiore è molto ricco di fantasia, bellezza, ammirazione, amore, successo e considera la realtà noiosa, qualcosa da cui fuggire. Alcuni adolescenti passano ore immaginandosi eroi capaci di tutto, la solitudine impedisce che il mondo esterno penetri nella loro vita e per il bisogno di sentirsi grandi, unici e speciali (per certi versi è normale nell’adolescenza) può succedere che si identifichino con l’eroe del videogioco, confondendo fantasia e realtà.
  8. Il martire
    La sua identità è costruita sul fatto di essere una vittima o un sopravvissuto a qualcosa di terribile. L’individuo si concentra su se stesso e sul proprio dolore e nessuno e nessuna cosa riesce a distoglierlo. Nel dolore si sente grande: «Nessuno soffre come soffro io!… ho dovuto sopportare cose tremende». Tutti devono ammirare questo martire per le cose che ha patito e per averle superate. Ha la tendenza a esaltare la sua sofferenza, qualche volta, la colora di religiosità.
  9. Il salvatore
    Spesso sceglie un lavoro che gli permette di dare aiuto ai bisognosi, ma sempre chiede qualcosa in cambio, sesso o denaro. Dice spesso: «Solo io posso aiutarti… solo io posso cambiare in meglio la tua vita».

Come abbiamo visto molti narcisisti reagiscono con violenza alle critiche loro rivolte. Diversi studiosi del problema sono giunti alla conclusione che la delinquenza giovanile si sviluppa maggiormente negli adolescenti che hanno un’opinione eccessivamente ottimistica delle loro persone. I disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia, che colpiscono i giovani (nel 95 per cento sono ragazze) sono alimentati da una certa cultura del corpo e della propria immagine. In uno studio condotto in Catalogna, Spagna, da Enrique Rojas e Javier de las Heras, psichiatri presso l’università internazionale Menendez Pelayo, gli adolescenti sono vittime di un sistema, complici anche i genitori, che li «spinge a ottenere tutto in cambio di niente».

Come convivere?

Non è facile avere una sana relazione con un narcisista. Il suo bisogno di sentirsi sempre superiore lo spinge a trattare gli altri con sufficienza. È necessario prendere le distanze dal livello emotivo. Il narcisista non cambia atteggiamento facilmente; è molto più facile cambiare il proprio comportamento piuttosto che aiutarlo a modificare il suo.
Poiché al narcisista piace essere al centro dell’attenzione e sentirsi importante, per avere buona pace, occorre concedergli questo privilegio di tanto in tanto e ascoltare le storie che racconta circa le sue grandi opere realizzate.
Il narcisista può facilmente ignorare i sentimenti dei suoi amici o colleghi di lavoro. A volte conviene mantenere una relazione più superficiale e non confidarsi con lui o con lei perché, se una persona si sente giù, non è al narcisista che occorre confidare il proprio problema: egli non ha voglia di stare ad ascoltare se mai qualcuno provi a parlargliene. Questo suo modo di fare ferisce terribilmente chi gli sta attorno.
Per Erich Fromm, psicanalista e sociologo, il narcisismo sarebbe un modo per compensare l’incapacità di esprimere, donare e ricevere affetto. Una buona dose di orgoglio e sicurezza di sé serve a mascherare un deficit di autostima e un allontanamento dagli altri; certamente si tratta di una persona che vive in un mondo immaginario nel quale il piacere e la soddisfazione esistono solo per se stessi.

Rivalutare le emozioni

  1. Per non cadere nella trappola del narcisismo occorre coltivare l’educazione dei sentimenti, stabilire buone relazioni sociali, mostrare affetto sincero per i propri simili. L’etica più avanzata, in questo inizio di millennio, è quella «del viandante», dice Umberto Galimberti: non c’è una meta finale, non è prevedibile perché i mezzi di cui disponiamo sono più potenti delle previsioni. Occorre fare un passo per volta, regolarsi alla giornata. Non sarà la ragione a salvare l’uomo ma «l’intelligenza emotiva». Solo la consapevolezza di sé offre una via di scampo al più sfrenato narcisismo.
  2. Un altro modo per evitare la trappola dell’egocentrismo è mantenere uno spirito critico nei confronti di quello che la società vuole venderci o proporci. Occorre reagire di fronte al consumismo e all’individualismo e manifestare il proprio disaccordo. La conoscenza dei fatti e delle leggi sociali aiutano a prendere coscienza della realtà e del posto che l’individuo occupa nel mondo. La scienza apre nuovi orizzonti ma dovrebbe aiutarci, come dice Norberto Bobbio, a rimanere umili, l’opposto dell’atteggiamento narcisista.

Falciani 25 novembre 2002 Giuseppe Marrazzo

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