La religione cristiana s’incarna in una persona: quella di Gesù Cristo. In lui si realizza l’atto salvifico, che si esprime teoricamente con la dottrina, praticamente per mezzo della morale e si conclude con un atto di culto o di adorazione. L’evangelo è essenzialmente una persona: quella di Gesù Cristo. F. De Rougemont, rilevava: «La vita del vero cristiano, è Cristo stesso e non il cristianesimo». Infatti, sta scritto «Per me vivere è Cristo» […] e Gesù Cristo «è stato fatto (da Dio) per noi sapienza, ossia giustizia, santificazione e redenzione» (Filippesi 1:21; 1Corinzi 1:30).
«Il Cristianesimo non è una dottrina, né un libro. Ė un fatto, o meglio una persona» (E. De Pressensé). Esso si concretizza nella redenzione. Dal primo racconto della Genesi fino alle ultime visioni dell’Apocalisse, la Bibbia parla della vita, della morte e della risurrezione di Cristo, inserite nell’ambito della storia della salvezza. Tutte le altre vicende che possiamo trovare in essa non hanno ragion d’essere senza la storia della salvezza. Queste ci ricordano in che modo la salvezza si sia attualizzata nella vita di una persona: Gesù Cristo (Giovanni 5:39).
In sintesi
Con la perfetta ubbidienza di Cristo alla volontà di Dio, le sue sofferenze, la sua morte e la sua risurrezione, Dio ha provveduto l’unico mezzo per risolvere il peccato dell’uomo, affinché coloro che per fede accettano la grazia di Cristo possano ottenere la vita eterna e l’intera creazione possa comprendere meglio l’infinito e santo amore del Creatore. La perfetta espiazione rivendica la giustizia della legge di Dio e la misericordia del suo carattere: essa infatti condanna il nostro peccato ma offre il perdono al peccatore. La morte di Cristo è sostitutiva, espiatoria, riconciliatrice e trasformatrice. La risurrezione di Cristo proclama il trionfo di Dio sulle forze del male e a coloro che accettano l’espiazione dà la certezza della loro vittoria finale sul peccato e sulla morte. Cristo risorto proclama che egli è il Signore, davanti al quale «si piegherà ogni ginocchio in cielo e sulla terra»
Confrontare:
Giovanni 3:16; Isaia 53; 1 Pietro 2:21,22; 1 Corinzi 15:3,4,20-22; 2 Corinzi 5:14,15,19-21; Romani 1:4; Romani 3:25; Romani 4:25; Romani 8:3,4; 1 Giovanni 2:2; 1 Giovanni 4:10; Colossesi 2:15; Filippesi 2:6-11.
Ellen G. White ha scritto: «Non dovete vivere in funzione di voi stessi; pensate a Cristo e confidate nel suo amore, contemplate la bellezza e la perfezione del suo carattere, lo spirito di abnegazione, le umiliazioni subite, la sua purezza e santità. Solo amando Cristo, imitandolo, dipendendo completamente da lui è possibile essere trasformati fino ad assomigliargli» (La via migliore, p. 64).