Scrive Anna Maria Calzolaio: «Per comprendere come si è giunti alla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione non si può partire dalla Scrittura, ma occorre collocarsi nel contesto della fede ecclesiale, quello che definiamo sensus fidei, che ha un ruolo determinante anche nei primi dogmi mariani, ma che ha un ruolo preponderante nel caso specifico dello sviluppo del dogma dell’Immacolata… Una prima indicazione viene dal Protovangelo di Giacomo (II sec.), un vangelo apocrifo che, nello stile fantasioso che gli è proprio, rappresenta la prima presa di coscienza intuitiva della santità perfetta e originale di Maria fin dalla sua concezione. Nella polemica pelagiana sia Agostino che i suoi oppositori sembrano, a proposito di Maria, influenzati dalla pietà popolare. Nel De natura e gratia Agostino riferisce, ad esempio, un’espressione di Giuliano di Eclano († 454) che lui stesso condivide: «la pietà impone di riconoscere Maria senza peccato». Sappiamo che l’opinione di Agostino circa l’Immacolata Concezione, tuttavia, è negativa a causa del principio dell’assoluta necessità della redenzione per tutti gli uomini».