05 – La famiglia

La madre

famiglia1Di E. G. White

Prevalentemente i figli diventeranno quello che sono i genitori. Le condizioni fisiche dei genitori, le loro tendenze e i loro desideri, le predisposizioni morali e intellettuali si riproducono in maggiore o minore grado nei figli.

Più l’ideale dei genitori è nobile, le loro facoltà intellettuali e spirituali arricchite e le loro forze fisiche sviluppate, meglio i loro figli saranno pronti ad affrontare la vita. Coltivando in loro le qualità migliori i genitori influiranno sulla formazione della società e sul livello delle generazioni future.

È importante che i genitori si rendano conto delle loro responsabilità. Molte insidie attendono i giovani, e tantissimi sono attratti da una vita fatta di piaceri egoistici e sensuali. Essi non riescono a distinguerne i pericoli nascosti, né la terribile fine del sentiero che sembra condurli alla felicità. La soddisfazione di appetiti e passioni esaurisce le loro energie, ed è in questo modo che milioni di loro si perdono in questa vita e per l’eternità. I genitori non devono dimenticare che i loro figli dovranno affrontare queste tentazioni e occorre che essi li preparino a superarle prima ancora di nascere.

Questa responsabilità è affidata soprattutto alla madre. Colei che ha nutrito il bambino nel suo grembo, che ha costruito a poco a poco il suo organismo, gli trasmette anche influssi mentali e spirituali che contribuiscono a formare la sua mente e il suo carattere. È stata Iokebed, la madre ebrea (cfr. Ebrei 11:23) che diede alla luce Mosè il liberatore d’Israele, che grazie alla sua fede non ebbe paura dell’ordine del re. Da Anna, donna abituata alla preghiera, al sacrificio, guidata dallo Spirito di Dio nacque Samuele, il bambino istruito dal Signore stesso, il giudice incorruttibile, il fondatore delle scuole dei profeti. Elisabetta, parente secondo la carne e secondo lo spirito di Maria di Nazaret, è stata la madre dell’ambasciatore del Salvatore.

Temperanza e autocontrollo

Le Scritture insegnano che la madre deve fare attenzione alle proprie abitudini di vita. Quando Dio scelse Sansone come liberatore d’Israele «… l’angelo del Signore» apparve alla madre per darle indicazioni particolari circa le sue abitudini e la cura del bambino: «… Non bere né vino né bevanda alcolica e non mangiare niente di impuro…» (Giudici 13:13,7).

Molti genitori trascurano gli influssi prenatali, ma Dio non fa così. Il solenne messaggio inviato due volte a Manoah, tramite un angelo, mostra che questo soggetto merita la nostra più grande attenzione.

Rivolgendosi a una madre ebrea, Dio parla alle madri di tutti i secoli: «… Osserverà tutto quello che le ho comandato» (cfr. Giudici 13:14). Il benessere del bambino che deve nascere dipende quindi in modo particolare dalle abitudini della madre, i cui gusti e le cui passioni devono essere sottomessi a dei principi. Se vuole adempiere il piano che Dio ha progettato donandole un figlio, deve evitare un certo numero di cose.

Prima della nascita, se la madre segue il suo istinto, se è egoista, impaziente ed esigente, questi tratti del carattere si ritroveranno nella sua piccola creatura. È in questo modo che molti bambini hanno ricevuto alla loro nascita delle tendenze al male quasi insuperabili.

Ma se la madre si attiene fermamente a buoni principi, se pratica la temperanza e coltiva l’abnegazione, se è amabile e buona, può trasmettere a suo figlio queste preziose qualità. Molto esplicito è il comandamento che vieta alla madre l’uso del vino. Ogni sorso di bevanda alcolica usata per soddisfare il proprio piacere, mette in pericolo la salute fisica, mentale e morale del bambino ed è un peccato nei confronti del Creatore.

Molti insistono sul fatto che le cosiddette voglie di una madre incinta devono essere soddisfatte: qualunque alimento desideri, per quanto nocivo, deve esserle concesso. Questa convinzione è falsa e dannosa. I bisogni fisici della madre non dovrebbero in nessun caso essere trascurati: due vite dipendono da lei. I suoi desideri devono dunque essere considerati con benevolenza e i suoi bisogni soddisfatti nei limiti del possibile. Ma in questo momento, più che in ogni altro, dovrebbe evitare nella sua alimentazione e in ogni altra cosa tutto ciò che indebolisce le sue forze fisiche e mentali. Il comandamento di Dio le impone l’obbligo solenne di sapersi controllare.

Superlavoro

È molto importante contribuire a preservare le forze della madre. Invece di permetterle di utilizzarle in lavori faticosi, è importante alleviare le sue preoccupazioni e le sue responsabilità. Spesso il marito e padre non si rende conto degli equilibri che dovrebbero regnare in famiglia. Occupato dagli impegni di lavoro per sostenere i familiari, dalle attività per assicurarsi il denaro necessario a mantenerli, assorbito da pensieri e preoccupazioni permette che la moglie e madre si assuma delle responsabilità che l’affaticano e possono causarle indebolimento e malattie.

Più di un marito potrebbe trarre un’utile lezione dall’attenzione manifestata dal patriarca, quel coscienzioso pastore che, chiamato a intraprendere un viaggio veloce e difficile, dichiarò: «… I bambini sono in tenera età… ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero… Io me ne verrò piano piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini» (Genesi 33:13,14).

Nel difficile percorso della vita, anche il padre deve «procedere lentamente», al passo delle forze e della capacità di resistenza della sua compagna di viaggio. In un mondo rivolto all’avida ricerca della ricchezza e del potere, deve imparare a «rallentare la sua marcia» per confortare e assecondare colei che deve camminare al suo fianco.

Comprensione

Occorre che la madre di famiglia coltivi la soddisfazione e la gioia. Ogni sforzo fatto in questa direzione sarà abbondantemente ricompensato da una buona salute e dal carattere allegro dei suoi figli. Il suo spirito gioioso sarà una fonte di felicità per la sua famiglia e manterrà anche lei in buona salute.

Il marito deve circondare sua moglie di tenerezza e affetto costanti. Se vuole vederla felice e forte, come un raggio di sole nella sua casa, deve aiutarla nel suo compito. La bontà e la gentilezza che le dimostrerà saranno per lei un incoraggiamento prezioso e la felicità che le donerà comunicherà pace e gioia al suo cuore.

Invece un marito e un padre litigioso, egoista o arrogante non suscita solo tristezza ma profonda infelicità in tutti i componenti della famiglia. La moglie sarà scoraggiata e debole, i bambini cresceranno condizionati dal suo sgradevole temperamento.

Se la futura madre è priva delle attenzioni e del conforto che esige il suo stato, se il lavoro eccessivo, l’ansietà e la tristezza debilitano le sue forze, i figli saranno privati della vitalità, della flessibilità mentale e delle disposizioni gioiose che dovrebbero ereditare. Sarà meglio che il marito le assicuri un’esistenza felice e le garantisca il necessario. Le deve evitare i lavori pesanti e le preoccupazioni che la deprimono, affinché i figli abbiano una costituzione robusta e si affermino nella vita grazie alla loro energia personale.

I padri e le madri hanno un grande onore ma anche una grande responsabilità nei confronti dei figli: essi rappresentano per loro un’immagine di Dio. La loro personalità, la loro vita quotidiana, i loro metodi educativi rappresentano per i più piccoli la parola e la volontà divina. Il loro influsso contribuirà a respingere o sviluppare la fiducia del bambino nelle promesse di Dio.

Il privilegio dei genitori nell’educare i figli

Se nella vita dei genitori si rifletterà l’immagine divina, le promesse e i comandamenti di Dio susciteranno nei figli gratitudine e rispetto. Sono felici quei genitori che con l’affetto, la pazienza e la giustizia sapranno insegnare ai bambini che queste sono le caratteristiche del carattere di Dio. Se essi impareranno ad amarli e ubbidirli, avendo fiducia in loro, impareranno a provare gli stessi sentimenti nei confronti del Padre divino. I genitori che sanno donare tutto ciò ai figli assicurano loro un tesoro più prezioso delle ricchezze di tutti i tempi e il cui valore dura per l’eternità.

Ogni madre riceve da Dio un compito sacro in favore dei figli che le sono stati affidati. Il Signore dice: «Prendi questo figlio, questa figlia, educali per me, cura la formazione del loro carattere come si fa con la costruzione di un palazzo, affinché possa risplendere nel regno di Dio per l’eternità».

Spesso alla madre sembra che la sua opera sia priva di importanza. Raramente viene apprezzata. Pochi conoscono le sue preoccupazioni e le sue responsabilità. Le sue giornate scorrono nel compimento di piccoli doveri che richiedono impegno costante, autocontrollo, tatto, saggezza e spirito di sacrificio. Ma una madre non può vantarsi di aver fatto qualcosa di straordinario, ha solo vegliato affinché in famiglia tutto procedesse bene. Spesso, anche se stanca e preoccupata, si è sforzata di rivolgersi con gentilezza ai bambini, di occuparli e renderli felici, guidandoli nella giusta direzione. Pensa di non aver fatto nulla ma non è vero. Gli angeli osservano la madre stanca per l’eccessivo lavoro e conoscono i pesi che deve portare ogni giorno. Il suo nome può non essere famoso ma è scritto nel libro della vita dell’Agnello.

Il compito della madre

C’è un Dio in cielo la cui luce e gloria illumina ogni madre fedele, che cerca di allontanare dal male i suoi figli. Nessuna opera è più importante della sua. Ella non deve, come l’artista, rappresentare la bellezza su una tela né come lo scultore cesellarla nel marmo. Non deve, come lo scrittore, esprimere un pensiero importante con termini scelti né come il musicista tradurre un sentimento attraverso una melodia. Deve, con l’aiuto divino, plasmare l’animo a immagine di Dio.

Una madre che comprende il suo compito lo considererà infinitamente importante. Si sforzerà fedelmente di presentare ai figli l’ideale più elevato, sia tramite il suo carattere, sia con i suoi metodi educativi. Con pazienza e coraggio, cercherà di sviluppare le proprie facoltà, per utilizzarle al massimo per l’educazione dei figli. La sua più grande preoccupazione sarà quella di conoscere la volontà di Dio in ogni circostanza; e quindi studierà la sua Parola con diligenza. Manterrà i suoi occhi fissi su Gesù perché la sua vita, nella molteplicità delle sue occupazioni, sia un riflesso fedele della vita vera che è in lui.

I figli

Le istruzioni trasmesse dall’angelo ai genitori ebrei non riguardavano solo le abitudini della madre ma anche l’educazione del bambino. Non era sufficiente che Sansone, colui che doveva liberare Israele, potesse contare su buone predisposizioni ereditarie; tutto ciò doveva essere seguito da una buona educazione. Fin dall’infanzia doveva essere abituato alla temperanza. Le stesse indicazioni vennero date a Giovanni Battista. Prima che il bambino nascesse venne comunicato al padre questo messaggio: «Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché sarà grande davanti al Signore. non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo…» (Luca 1:14,15).

Il Cristo dichiarò che fra gli uomini migliori nessuno avrebbe superato Giovanni Battista. L’opera che gli era stata affidata non richiedeva soltanto forza e resistenza fisica, ma le migliori qualità della mente e dello spirito. Un’educazione adeguata, che lo preparasse per la sua missione, era così importante che venne inviato l’angelo più potente per dare indicazioni ai genitori.

Le istruzioni che venivano date per i bambini in Israele ci insegnano che nulla deve essere trascurato in funzione del benessere fisico del bambino. Non c’è niente di secondario. Tutto ciò che esercita un influsso sulla salute fisica si ripercuote sulla mente e sul carattere.

Non si accorderà mai troppa attenzione alla prima fase dell’educazione dei bambini. Le lezioni imparate e le abitudini formate nell’infanzia e nell’adolescenza influiscono sul carattere e sulle scelte della vita più dell’istruzione e dell’educazione negli anni successivi.

I genitori devono riflettere e comprendere i principi su cui fondare la cura e l’educazione dei figli. Devono essere in grado di aiutarli a crescere sani fisicamente, intellettualmente e moralmente. I genitori devono studiare le leggi della natura, conoscere le funzioni del corpo umano, comprendere la fisiologia dei vari organi, i collegamenti e la dipendenza gli uni dagli altri. Devono studiare il rapporto che esiste tra le forze mentali e quelle fisiche e i presupposti per un’attività equilibrata. Adempiere il proprio ruolo di genitori senza questa preparazione è un grave errore.

Non si attribuisce sufficiente importanza alle cause che sono alla base della mortalità, delle malattie e della degenerazione che caratterizzano anche oggi i paesi più civili e progrediti. La razza umana è in costante decadenza. Più di un terzo dei bambini muore durante l’infanzia, fra quelli che raggiungono l’età adulta la maggior parte soffre di qualche malattia e solo pochi giungono alla vecchiaia.

La maggior parte dei mali che creano miseria e degradazione potrebbero essere prevenuti e i genitori hanno il potere di farlo. Non perdiamo i nostri bambini per un «destino misterioso». Dio non desidera la loro morte. Li dona ai genitori perché li preparino a rendersi utili oggi e a vivere nell’eternità. Se padri e madri si impegnassero per dare ai figli una buona educazione e migliorare i difetti ereditati alla nascita, si potrebbero constatare grandi progressi nella società.

La cura dei bambini

Più la vita di un bambino è semplice e piacevole, più favorisce il suo sviluppo fisico e mentale. La madre deve sforzarsi di essere sempre calma e padrona di sé. Molti bambini sono estremamente sensibili all’eccitazione e quindi le maniere gentili e tranquille della madre possono esercitare un influsso rassicurante estremamente positivo per il figlio.

I bambini hanno bisogno di calore ma si commette un grave errore facendoli vivere in stanze surriscaldate, prive di ricambio d’aria. L’abitudine di coprire il viso del bambino quando dorme è sbagliata perché ne impedisce la buona respirazione.

Il bambino deve essere allontanato da tutto ciò che indebolisce o intossica il suo organismo; si deve fare attenzione affinché tutto quello che lo circonda sia morbido e pulito. Anche se deve essere tenuto al riparo da sbalzi di temperatura troppo bruschi, che sia giorno o notte, addormentato o sveglio deve sempre respirare aria pura e salubre.

Nella preparazione del corredino è opportuno pensare alla convenienza, alla comodità e alla salute e non alla moda o al desiderio di suscitare ammirazione. La madre non deve perdere tempo a ricamare o lavorare troppo per ornare i vestiti stancandosi inutilmente a scapito della sua salute o di quella del bambino. Non dovrebbe stare china a cucire, affaticando gli occhi o il sistema nervoso in un periodo in cui ha più bisogno di riposo o esercizio fisico. Deve capire che ha il dovere di risparmiare le sue energie per affrontare le responsabilità future.

Se gli indumenti del bambino assicurano calore, protezione e comodità non si dovrà temere nulla. Il piccolo godrà di buona salute e le cure della madre non implicheranno per lei dispendio di energie e tempo.

Si dovrebbero evitare fasce e cinture troppo strette che impediscono il buon funzionamento del cuore e dei polmoni. Gli indumenti non devono comprimere gli organi di nessuna parte del corpo o limitarne la libertà di movimento. Dovrebbero essere abbastanza ampi per permettere una buona respirazione e confezionati in modo che le spalle ne sopportino il peso.

In alcuni paesi c’è ancora l’usanza di lasciare scoperti le spalle e i piedi dei bambini: si tratta di una cattiva abitudine. Le estremità essendo lontane dal cuore, il centro della circolazione, devono essere protette più di altre parti del corpo. Le arterie che trasportano il sangue alle estremità sono sufficientemente ampie e assicurano una quantità di sangue che fornisce calore e nutrimento, ma se le lasciamo scoperte i vasi sanguigni si contraggono, queste parti si raffreddano e la circolazione è più difficile.

Durante il periodo della crescita le forze vitali non devono essere ostacolate nel loro compito di formazione della struttura fisica. Se le estremità non sono ben coperte i bambini, in particolare le femmine, usciranno solo quando la temperatura sarà mite e quindi rischieranno di rimanere spesso in casa per paura del freddo. Se invece i bambini sono ben coperti trarranno beneficio dal muoversi liberamente all’aria aperta sia d’estate sia d’inverno.

Le madri che desiderano che i loro figli godano di buona salute dovranno vestirli in modo adeguato e incoraggiarli a trascorrere molto tempo all’aria aperta, con qualsiasi clima ma con prudenza. Forse sarà necessario un certo impegno per abbandonare tradizioni e abitudini, per vestire ed educare i bambini in vista della loro salute, ma i risultati compenseranno lo sforzo.

L’alimentazione del bambino

Il miglior alimento per il neonato è quello che gli fornisce la natura. Egli non dovrebbe esserne privato senza ragione. Bisogna essere senza cuore per esimersi, assicurandosi comodità e libertà, dal dovere di allattare il proprio figlio.

La madre che permette che suo figlio venga allattato da un’altra donna deve riflettere sulle possibili conseguenze. La balia comunica il suo umore e il suo temperamento al bambino che allatta.

Non si rischia mai di sopravvalutare l’importanza di dare al bambino buone abitudini alimentari. I piccoli devono imparare che mangiano per vivere e non che vivono per mangiare. Questo tipo di educazione dovrebbe iniziare fra le braccia della madre: si dovrà dargli da mangiare a intervalli regolari, diminuendone la frequenza con la crescita. Non gli si devono dare dolci e cibi per adulti che possono risultare indigesti per lui. La cura e la regolarità dei pasti rafforzerà la salute dei bambini, li renderà calmi e sereni e creerà buone abitudini per il futuro.

Appena i bambini superano la fase della prima infanzia si deve fare molta attenzione a educare i gusti e gli appetiti. Spesso si concede loro di mangiare quando e quanto vogliono, senza preoccuparsi della salute. La fatica e il denaro speso in golosità non salutari inducono i giovani a credere che il più importante obiettivo della vita, che assicura loro la felicità, sia quello di soddisfare il loro appetito. Ne risulta un’ingordigia cronica, a cui seguono malattie che dovranno essere curate con medicine tossiche.

I genitori devono disciplinare l’appetito dei figli e non permettere che si nutrano di alimenti nocivi. In questo senso non si deve però commettere l’errore di costringerli a mangiare cibi che li disgustano, o consentire che consumino certi alimenti più del necessario. I bambini hanno esigenze e preferenze che se sono ragionevoli devono essere rispettate.

I pasti devono essere regolari. Non si devono mangiare fra i pasti dolciumi, noci, frutta o cibo di qualsiasi genere. L’irregolarità priva gli organi dell’apparato digerente del loro equilibrio con pericolose conseguenze per la salute e il buon umore. A tavola i bambini non riescono più a gustare un cibo sano e l’appetito ormai sviato desidera alimenti nocivi.

Le madri che soddisfano i desideri dei figli a scapito della salute seminano il male che porterà i suoi frutti. Crescendo aumentano le occasioni per l’indulgenza e questo provocherà una diminuzione della forza fisica e intellettuale. Le madri raccoglieranno con tristezza ciò che hanno seminato. Vedranno i loro figli crescere deboli anche intellettualmente e moralmente, incapaci di assumere un ruolo utile per la società e la famiglia. Le facoltà fisiche e spirituali risentono dell’uso di alimenti malsani. La coscienza si offusca, le possibilità di ricevere una buona educazione si riducono.

Insegnando a controllare gli appetiti e a mangiare considerando i principi della salute dobbiamo far comprendere ai bambini che rinunciano a ciò che fa loro del male, che rinunciano a cose nocive per altre migliori. La nostra tavola deve essere attraente, ricca dei buoni alimenti che Dio ci ha offerto in abbondanza. Il momento dei pasti deve essere vissuto con allegria e gioia, e beneficiando dei doni di Dio ringraziamolo.

Le malattie dei bambini

Spesso le malattie infantili sono il frutto di errori educativi. Infatti le cause dei disturbi possono essere fatte risalire a irregolarità alimentari, mancanza di abiti adeguati nelle serate fredde, scarso esercizio fisico per mantenere una buona circolazione del sangue, mancanza di aria per ossigenarlo. I genitori devono riflettere sulle cause delle malattie e poi cercare di correggere al più presto gli errori individuati.

I genitori possono acquisire informazioni sulle terapie, la prevenzione e i rimedi delle malattie. La madre, in modo particolare, deve essere in grado di intervenire nei casi di malattie comuni, soprattutto quelle che interessano i bambini. Il suo amore e il suo intuito le permetteranno di svolgere quei compiti che non si possono facilmente affidare a un estraneo.

Lo studio della fisiologia

I genitori devono cercare di interessare i figli il prima possibile allo studio della fisiologia e insegnarne loro i principi fondamentali: come preservare le energie fisiche, mentali e spirituali, come utilizzare bene le proprie facoltà per rendere felici coloro che ci circondano e onorare Dio. Queste conoscenze sono molto importanti per i giovani. Competenze specifiche in merito alle problematiche della vita e della salute sono essenziali rispetto alle diverse materie scientifiche che si studiano a scuola.

I genitori devono vivere più in funzione dei figli e meno per la società. Approfondite le tematiche della salute e mettete in pratica le informazioni acquisite. Insegnate ai figli a valutare il rapporto causa-effetto, fate loro comprendere che se desiderano preservare la salute e vivere felicemente devono ubbidire alle leggi della natura. Non vi scoraggiate se non avete un riscontro immediato e continuate la vostra opera con pazienza e perseveranza.

Insegnate ai figli, fin da piccolissimi, a essere altruisti e a controllarsi. Educateli a godere delle bellezze della natura, a esercitare le facoltà mentali e fisiche con occupazioni utili. Aiutateli a rafforzare la costituzione fisica e la personalità morale, un umore allegro e un temperamento mite. Insegnate loro che Dio non desidera che vivano solo per soddisfare piaceri immediati, ma in vista di una felicità eterna. Spiegate loro che cedere alla tentazione significa comportarsi male e manifestare debolezza, mentre resistere vuol dire avere un carattere nobile e forte. Questi insegnamenti saranno come un seme gettato in un buon terreno e porteranno dei frutti che rallegreranno il vostro cuore.

I genitori devono circondare i figli di un’atmosfera serena, allegra e cordiale. Una casa dove regna l’amore si riconosce dagli sguardi, le parole e i gesti. È un luogo dove gli angeli sono felici di manifestare la loro presenza.

Genitori fate il possibile perché il calore dell’amore, della gioia e dell’allegria illumini il vostro cuore e il suo influsso pervada tutta la famiglia. Manifestate gentilezza e pazienza ed esortate i vostri figli a fare altrettanto, sviluppando le qualità che possono rallegrare la vita della famiglia. Questa atmosfera rappresenterà per i bambini quello che l’aria e la luce del sole sono per il regno vegetale, promuovendo la salute e la forza della mente e del corpo.

L’influsso della famiglia

Per i figli la famiglia deve essere il luogo più bello del mondo, e la presenza della madre, il suo bene più prezioso. Il bambino ha una natura sensibile e amabile. Basta poco per renderlo felice, e poco per rattristarlo. Tramite una disciplina equilibrata, parole e azioni che dimostrano un tenero affetto, la madre può facilmente avvincere il suo cuore. I bambini amano la compagnia e raramente desiderano restare soli. Essi sono avidi di affetto e tenerezza, e pensano che ciò che piace a loro, fa piacere anche alla mamma. È dunque naturale per loro rivolgersi alla madre per manifestare le loro piccole gioie e i loro piccoli problemi. Lei dovrebbe stare attenta a non ferire i loro cuori sensibili, trattando con indifferenza delle realtà che, insignificanti ai propri occhi, hanno per loro una grande importanza. La sua comprensione e il suo consenso sono preziosi. Uno sguardo che approva, una parola incoraggiante o un elogio riscalderà il loro cuore come un raggio di sole e sarà sufficiente a renderli felici per tutta la giornata.

Invece di allontanarli per non essere disturbata dal loro rumore o dalle loro esigenze, dovrebbe

programmare qualche gioco con loro o qualche semplice attività per occupare le loro mani e la loro mente. Condividendo con loro sentimenti, giochi e occupazioni la madre riuscirà a stabilire un rapporto di maggiore confidenza, potrà correggere più facilmente cattive abitudini, passioni o manifestazioni di egoismo. Una parola di avvertimento o rimprovero pronunciata al momento opportuno avrà un grande valore. Con pazienza e attenzione può guidare la mente dei figli nella giusta direzione e sviluppare in loro tratti di carattere positivi.

Le madri non devono educare i figli a dipendere sempre dagli altri e a pensare solo a se stessi. Non devono immaginare che tutto giri intorno a loro. Alcuni genitori perdono molto tempo cercando di far divertire i loro bambini. In realtà essi devono imparare a giocare anche da soli, sviluppando le proprie capacità e la propria fantasia. Impareranno così a divertirsi in modo semplice e a sopportare piccole delusioni e difficoltà. Non date troppa importanza a ogni minimo dolore o ferita insignificante, anzi cercate di distrarli insegnando loro a non drammatizzare per piccoli problemi. Cercate di fare il possibile perché imparino a pensare agli altri.

Non trascurate i bambini. Sommersa dalle preoccupazioni, la madre dice a volte che non ha né il tempo, né la pazienza per istruire i propri figli e dimostrare loro il suo amore e la sua simpatia. Ma dovrebbe ricordarsi che se essi non trovano nella famiglia il modo per soddisfare le proprie esigenze affettive e di compagnia lo cercheranno altrove, forse a scapito del loro spirito e del loro carattere. Le madri, a volte, per mancanza di tempo o perché non ne comprendono l’importanza, negano ai bambini divertimenti innocenti, mentre si occupano di lavori che hanno come unico obiettivo quello di curare l’apparenza esteriore, incoraggiando la vanità e la stravaganza. Quando i bambini diventeranno adolescenti questi esempi susciteranno orgoglio e comportamenti immorali. La madre si rattrista per i difetti dei figli ma non si rende conto che lei stessa ha seminato ciò che raccoglie.

Alcune madri non sono coerenti nel modo di trattare i figli. A volte sono troppo indulgenti, altre volte proibiscono piaceri innocenti che assicurerebbero gioia ai bambini. In questo modo non seguono l’esempio del Cristo: egli li amava, comprendeva i loro sentimenti e condivideva con loro gioie e difficoltà.

La responsabilità del padre

Il marito e padre è il capo della famiglia. La moglie conta sul suo amore, la sua comprensione e il suo aiuto nell’educazione dei bambini, ed è giusto. È responsabile quanto lei dei bambini e deve interessarsi al loro benessere. I figli si aspettano da lui sostegno e guida. Egli deve avere una concezione equilibrata degli

influssi e delle amicizie che dovrebbero coinvolgere la famiglia. Deve lasciarsi guidare dall’amore e dal rispetto per il Signore e dagli insegnamenti della sua Parola per poter orientare i figli nella giusta direzione. Il padre è colui che stabilisce le regole in famiglia e come Abramo dovrebbe fare dei principi della legge di Dio la guida della sua casa. Dio disse del patriarca: «… Io l’ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa…» (Genesi 18:19).

Abramo non ha trascurato di sanzionare il male, non ha commesso la debolezza e l’imprudenza di manifestare indulgenza o ingiustizia nei confronti di qualcuno; non ha accettato nessun compromesso per stabilire dei privilegi affettivi. Non solo si è occupato di dare una buona educazione, ma ha sottolineato l’autorevolezza di leggi giuste e buone. Dio ha stabilito delle regole per guidarci. Non dobbiamo permettere che i figli si allontanino dalla via indicata dalla Parola di Dio e percorrere i sentieri pericolosi che si aprono intorno a loro. Con dolcezza ma con fermezza, con perseveranza e preghiere si devono frenare i loro desideri sbagliati e reprimere le loro cattive inclinazioni.

Il padre dovrebbe promuovere nella famiglia le virtù più nobili: impegno, lealtà, onestà, pazienza, coraggio, diligenza e operosità. Egli stesso deve mettere in pratica ciò che richiede dai suoi figli, offrendo l’esempio con il suo comportamento. Non scoraggiate i vostri figli. Unite all’autorità l’affetto, alla severità la dolcezza e la comprensione. Dedicate alcune ore del vostro tempo libero ai bambini, create dei legami unendovi a loro durante il lavoro e i giochi e così vi guadagnerete la loro fiducia. Sviluppate un rapporto di amicizia, soprattutto con i ragazzi, per poter esercitare un forte influsso per il loro bene.

Il padre deve contribuire a rendere la famiglia felice. Qualunque siano le ansie e le difficoltà che incontra sul lavoro non dovrebbe permettere che offuschino l’atmosfera della famiglia. Dovrebbe entrare in casa con il sorriso e con allegria.

Il padre è, in un certo senso, il sacerdote della casa che presenta sull’altare il sacrificio del mattino e della sera. La moglie e i figli dovrebbero unirsi a lui in preghiera e canti di lode. La mattina prima di uscire deve riunire i figli intorno a sé e chinandosi davanti a Dio affidarli alla protezione divina. In conclusione delle attività della giornata la famiglia si riunisca per offrire una preghiera di ringraziamento o lodare Dio con il canto per la protezione accordata durante il giorno.

Padri e madri, anche se i vostri impegni sono urgenti, non trascurate di riunire la vostra famiglia intorno all’altare di Dio. Chiedete la protezione degli angeli per la vostra casa. Ricordate che i suoi membri sono esposti alla tentazione. Ogni giorno è disseminato di ostacoli. Per poter essere pazienti, affettuosi e sereni è necessario pregare. Solo grazie al costante aiuto da parte di Dio si può riportare la vittoria. La casa deve essere il luogo in cui regnano allegria, cortesia e amore che assicurano felicità e pace. Si possono presentare delle difficoltà, ma questo è normale nell’esperienza quotidiana dell’umanità. Per quanto il giorno possa sembrare denso di nubi, la pazienza, l’amore e la gratitudine faranno regnare nel cuore la luce del sole. In queste case abitano gli angeli di Dio.

Il marito e la moglie devono cercare di procurarsi felicità reciproca, non trascurando piccole cortesie e gesti gentili che rallegrano la vita. Dovrebbero essere legati da perfetta fiducia. Valutare insieme le loro responsabilità, impegnarsi per il bene dei figli. Non dovrebbero mai criticare le idee reciproche davanti ai figli o mettere in dubbio le opinioni dell’uno o dell’altra. La moglie deve fare attenzione a non minare l’autorità del marito nei confronti dei figli, e il marito deve aiutare la moglie offrendole consigli e incoraggiamento. Nessuna barriera di freddezza e riservatezza eccessiva dovrebbe ergersi tra genitori e figli. I genitori devono cercare di conoscere i propri figli, sforzarsi di comprendere i loro gusti e le loro aspirazioni, conoscere a fondo i loro sentimenti e portarli a confidarsi più intimamente con loro.

Dimostrate che li amate e siete pronti a fare l’impossibile per renderli felici. Le vostre raccomandazioni avranno ai loro occhi un valore molto più grande. Guidateli con dolcezza e tenerezza, ricordando che «gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre» (cfr. Matteo 18:10). Se volete che questi messaggeri del cielo compiano per i vostri figli l’opera che Dio ha affidato loro, collaborate con tutte le vostre forze e tutti i vostri mezzi.

Educati nell’atmosfera sana e affettuosa di un famiglia degna di questo nome, i figli non proveranno nessun desiderio di cercare altrove i loro divertimenti e i loro compagni. Il male non li attirerà più. Lo spirito che prevale nella famiglia modellerà il loro carattere; essi formeranno abitudini e acquisiranno principi che, quando essi lasceranno la casa e assumeranno il loro posto nel mondo, costituiranno per loro una barriera contro la tentazione.

I bambini, come i genitori, hanno dei doveri importanti da compiere. Occorre insegnare loro che essi sono parte integrante della famiglia. Essi sono nutriti, vestiti, curati e amati. In segno di riconoscenza devono concorrere al benessere della famiglia e impegnarsi a renderla felice. A volte i figli sono tentati di ribellarsi alla disciplina, ma poi benediranno i genitori per le loro cure attente e la stretta vigilanza che li ha protetti e guidati negli anni dell’inesperienza.

Tratto dal libro “Sulle orme del Gran Medico”

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