12 – L’infedeltà coniugale

tradimento

Il matrimonio (1) è circondato da un alone di romanticismo; non è bene privarlo di questo aspetto di cui l’immaginazione lo riveste, ma è necessario far comprendere tutto il peso delle responsabilità relative al voto matrimoniale. Questo rapporto unisce i destini di due esseri con un legame che solo la morte dovrebbe spezzare. (2) Si deve riflettere seriamente prima di sposarsi, perché il matrimonio è un passo che si compie per la vita. L ‘uomo e la donna si devono interrogare con cura per sapere se potranno restare fedelmente uniti l’uno all’altra attraverso le vicissitudini della vita, finché entrambi saranno su questa terra. (3)

Gesù ha corretto alcune idee sbagliate sul matrimonio

Gli ebrei permettevano a un uomo di mandar via sua moglie per motivi banali e la donna era libera di risposarsi. Questa consuetudine creava profonde sofferenze. Nel Sermone sul Monte il Signore dichiara che il legame del matrimonio è indissolubile, con l’unica eccezione dell’infedeltà di uno dei coniugi alla promessa matrimoniale: «… Chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera, e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio » (Mt 5:32).

Quando i farisei posero a Gesù una domanda sulla legittimità del divorzio egli ricordò loro il significato dell’istituzione del matrimonio alla creazione e aggiunse: « Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così » (19:8). Gesù ricordò loro il tempo in cui Dio aveva dichiarato che « tutto era buono » (cfr. Gn 1:31). Il matrimonio e il sabato nascono alla creazione e sono due istituzioni create per la gloria Dio in favore dell’umanità (Gn 2).

Quando il Creatore unì nel vincolo coniugale la prima coppia disse: «… L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne » (Gn 2:24). Egli promulgava così la legge del matrimonio destinata a tutti i discendenti di Adamo fino alla fine dei tempi. Ciò che l’Eterno stesso aveva dichiarato buono era una legge che rappresentava la massima benedizione e possibilità di progresso per l’uomo. (4)

Infedeltà e divorzio nella Parola di Dio

Il matrimonio si fonda su principi di amore, lealtà, esclusività, fiducia e sostegno reciproco dei coniugi nell’ubbidienza a Dio (cfr. Gn 2:24; Mt 19:6; 1 Cor 13; Ef 5:21-29; 1 Ts 4:1-7). Quando si violano questi principi il matrimonio è in pericolo.

Quando un matrimonio va incontro al fallimento i coniugi devono esaminare la propria condizione e cercare di capire la volontà di Dio per la loro vita. Il Signore offre la consolazione a coloro che hanno il cuore rotto. Dio accetta il pentimento di coloro che hanno commesso i peccati più terribili, anche quelli che implicano conseguenze irreparabili (cfr. 2 Sam 11; 12; Sal 34:18; 86:5 Gl 2:12,13; Gv 8:2-11; 1 Gv 1:9).

Tuttavia, sempre più spesso, le relazioni matrimoniali degenerano a tal punto che è meglio che i coniugi si separino. La gelosia, il tradimento, le incomprensioni e, spesso, un amore poco fondato portano molte coppie e rompersi. Soprattutto nei giovani.

Le Scritture riconoscono come motivo di divorzio l’adulterio e/o la fornicazione (cfr. Mt 5:32) come anche l’abbandono da parte di un coniuge non credent e (cfr. 1 Cor 7:10-15).

L’infedeltà ai voti matrimoniali è stata considerata generalmente come adulterio o fornicazione. Comunque la parola fornicazione (5), nel Nuovo Testamento, comprende altri tipi di comportamenti sessuali devianti (cfr. 1 Cor 6:9; 1 Tm 1:9,10; Rm 1:24-27). Quindi le perversioni sessuali, compresi l’incesto, l’abuso sessuale sui minori e le pratiche omosessuali sono considerati comportamenti sessuali impropri e una violazione del piano divino per il matrimonio. In quanto tali sono già un valido motivo di divorzio.

Il settimo comandamento « Non commettere adulterio » (Es 20:14) esige il rispetto dell’affettività propria e altrui. Secondo il pensiero biblico, l’adulterio implica una mancanza di rispetto tanto verso la famiglia, quanto al progetto divino che prevede per la coppia il divenire «una sola carne» (Gn 2:24). Questo comandamento condanna il tradimento, lo sfruttamento, la discriminazione e l’abuso degli altri come forme indegne di degradazione e promuove i valori dell’amore, della fedeltà, il rispetto dei legami familiari, dell’intimità della persona e dei suoi sentimenti.

La fedeltà

Non si può rispondere ad un amore totale con un amore parziale. Ogni amore è sacro nella misura in cui esprime donazione di sé, senza limiti e restrizioni, senza condizioni, né riserve.

Il matrimonio è compiuto nella misura in cui i due sono capaci di darsi definitivamente, senza venire meno alla parola data. La riuscita del matrimonio non è data semplicemente dalla capacità d’innamorarsi, ma dal saper restare nell’amore indipendentemente dalle circostanze della vita. La fedeltà non è una semplice questione di resistere alla tentazione o evitare pericoli, magari continuando per tutta la vita a desiderare il frutto proibito dell’albero (uomo o donna) ideale, ma, innanzitutto, è essere fedeli all’amore divino, il che vuol dire crescere in questo amore senza accumulare frustrazioni.

La fedeltà è sempre frutto della volontà, di una scelta volontaria. Ma solo quando questa scelta non viene vissuta come una rinuncia.

Scrive F. Alberoni: «La fedeltà è come progettare un grande monumento, come scrivere un grande romanzo. Per farlo bene ti devi concentrare su di esso. Non puoi progettare dieci edifici contemporaneamente, perché verrebbero tutti brutti. Non puoi scrivere dieci romanzi contemporaneamente perché metteresti giù solo delle banalità incoerenti. Le cose veramente belle e di valore nascono dalla concentrazione di tutte le nostre energie verso un fine, dalla scelta di ciò che è essenziale e la rinuncia a ciò che non lo è». (6)

Il tradimento

«Sappiamo, proprio grazie all’osservazione individuale, che difficilmente le donne arrischiano un tradimento in presenza di una situazione coniugale gratificante o comunque non sufficientemente grave da giustificare uno schiaffo al coniuge. Nel maschio, invece, neppure una relazione coniugale funzionante mette al riparo dalla scappatella. Di norma, le trasgressioni femminili sono sostenute dalla ricerca di comprensione, mentre quelle maschili sembrano rispondere a bisogni più vicini all’affermazione del proprio sé. Quindi componenti più affettive nell’infedeltà femminile, maggiori rimandi alla volontà di potenza quando è l’uomo l’infedele. Per tale ragione, se è la donna a tradire risulta più difficile un’eventuale tentativo di riavvicinamento nella coppia, poiché nella maggior parte dei casi il tradimento arriva solo quando lo stato di crisi è piuttosto avanzato e dunque esso segnala una frattura già quasi consumata» (Domenico Barrirà).

Laddove il tradimento è consumato dall’uomo, la tendenza è quella di giustificare l’infedeltà colpevolizzando la donna con la consueta tiritera secondo cui il tradimento sarebbe stato determinato dall’insufficienza disponibilità della moglie. Ciò può anche essere vero, ma spesso non si tiene conto delle motivazioni per cui la donna ha perso l’interesse intimo-affettivo.

La logica, in questi casi, viene rovesciata interamente e il colpevole di infedeltà si ritrova erroneamente ad avere ragione, al punto da indurre la moglie a cedere alle sue voglie. Tali cedimenti non solo non risolvono i problemi della coppia, ma il più delle volte li aggravano, perché rischiano di incrementare le richieste dell’altro e il suo senso di impunità e i bisogni dell’altro coniuge permangono insoddisfatti.

Per alleviare le conseguenze angosciose di un tradimento si può aprire la strada del perdono, ma spesso la ferita rimane e la fiducia s’è incrinata, pertanto l’unica strada rimane quella della separazione.

Il dolore dell’infedeltà

«L’amore è l’unico momento in cui noi abbassiamo le armi, cessa la paura, e noi ci abbandoniamo fiduciosi all’altro come il bambino nelle braccia della madre. All’interno del recinto incantato del nostro amore assaporiamo il piacere dell’innocenza del paradiso terrestre e quello del regno di Dio, dove è bandito ogni male. Ed è solo l’amore che cementa la coppia, sposata o convivente non importa, che ne fa la solida nave con cui affrontare il mare in tempesta. Se siamo così fortunati da costituire una coppia unita, complementare, il nostro viaggio non è più solidario. Siamo un equipaggio che muove verso una meta comune.

E ci completiamo a vicenda, ci arricchiamo, la nostra forza si moltiplica. Abbiamo qualcuno di cui fidarci e a cui affidarci, che lotta sempre al nostro fianco nella buona e nella cattiva sorte. Ed è per questo che il tradimento anche solo sessuale di chi amiamo rappresenta una bufera pericolosa, perché ci dice che non gli basti, che non vali.

La dolcezza dell’amore, gli struggimenti, le gioie ed i dolori condivisi, la felicità provata con i propri bambini, le lotte condotte fianco a fianco. Cancellare tutto questo provoca, tanto in chi lascia quanto in chi viene lasciato, una spaventosa amnesia, una voragine spirituale. Col rischio di perdere sé stesso, la propria identità. Alcuni restano smarriti, altri bevono, altri si ammalano ». (7)

L’esperienza del dolore è contrassegnata dallo shock , dove la persona fa fatica a credere al tradimento. Dalla collera. Giustamente ci si arrabbia: pensavo di aver sposato. di costruire con te. invece mi hai ingannata/o. Si soffre molto, ma si spera ancora che si possano recuperare i bei tempi. Arriva anche La disperazione e la depressione . Dal momento in cui la speranza crolla si cade nella disperazione che conduce inesorabilmente alla depressione che è indice sia di un grido d’aiuto, come anche del distacco dalla realtà. La depressione è accentuata anche dal senso di colpa. Si rivisita il passato, si considerano le omissioni, le parole che potevano essere evitate e i comportamenti propri discutibili. In questo c’è della verità, nessuno è perfetto, ma questi aspetti sono ingigantiti dalla sofferenza. Delle volte il senso di colpa si cerca attenuarlo con parole tipo: «Il mio cuore è colmo d’amore, ma lui ha perso la retta via».

Ma non è ancora finita, perché, la vittima cerca il patteggiamento. Si fa un po’ di contabilità cercando di recuperare il rapporto. «Se solo lui/lei facesse o si comportasse. potremmo ritornare a stare insieme». Non funziona perché, la ragioneria negli affetti e con le emozioni non fa tornare i conti, quindi subentra la depressione e si comincia a pensare: vuoi vedere che ho sbagliato tutto sul serio!? ma come ho fatto a sbagliarmi, non è possibile! Prometteva così bene, sembrava tanto innamorato e adesso è una continua delusione.

Nel tempo, arriva, più che la rassegnazione, l’accettazione . Crollano le speranze, i miraggi che si rifanno al passato e che illudono e si accetta la situazione per quella che è. L’accettazione è un considerare l’accaduto in tutte le sue conseguenze non attraverso gli occhi delle ferite emozionali o di sogni che pur infranti permangono, ma con la dovuta distanza.

Ad esempio, un libro per essere letto e mettere a fuoco quel che si vuole leggere deve essere posto alla giusta distanza dagli occhi. La giusta distanza è importante per vedersi come persone autentiche e salvaguardare la propria dignità e iniziare una nuova vita.

In breve, «L’amore è la sintesi di due storie di vita » (Lutte), quando questa fusione viene a mancare o si screpola, si fa strada la sofferenza, caratterizzata dalla solitudine, dall’incomprensione, dalla povertà di dialogo, (8) di rispetto, di fiducia e dall’infedeltà. Se nel tempo, dopo variegati tentativi di recupero, la relazione degenera tale da intaccare la dignità della persona è meglio che i coniugi si separino. (9)

Note:
(1) Il matrimonio è come un enorme contenitore vuoto che può essere riempito in una miriade di maniere. Non tutte positive.
(2) Testimonies for the Church, vol. 4, p. 507
(3) Letter 17, 1896
(4) Thoughts from the Mount of Blessing, pp. 99,100
(5) Mentre in greco adulterio è moikeia infedeltà coniugale, porneia comprende altri tipi d’infedeltà o deviazioni relazionate al sesso. La rottura della coppia e del vincolo matrimoniale è causata non solo dall’adulterio, ma anche da altre forme d’infedeltà.
(6) www.corriere.it/alberoni , Pubblico e privato, Quando la fedeltà a chi ami non è rinuncia.
(7) F. Alberoni, “Lasciarci”
(8) Più di tre ore di parole al giorno da innamorati, appena 15 minuti dopo sette anni di matrimonio. Col tempo la coppia ‘scoppia’ nel silenzio.
(9) Dal rapporto Eures (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali – 8 novembre 2006) risulta che in Italia ci si sposa sempre meno e aumentano le separazioni e i divorzi, che hanno raggiunto il preoccupante ritmo di uno ogni quattro minuti. Il dato delle separazioni e dei divorzi, saliti rispettivamente a +59% e + 66% per cento negli ultimi dieci anni. Inoltre il picco delle separazioni si registra fra il terzo e il quinto anno di matrimonio (come dire che alla classica crisi del settimo anno non si fa nemmeno in tempo ad arrivare).

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