11 – Relazioni solide: un nuovo inizio

maniLe relazioni solide

“Lauren, un bambino di sette anni, corse in casa e si gettò sul letto piangendo: “Oh, se potessi rivivere la mia vita!”

Con queste parole Faith Keeney, una nonna, ha iniziato la sua meditazione giornaliera nel libro “A Gift of Love” (“Un dono d’amore”). Faith non aveva problemi nel comprendere come si sentiva Lauren quel giorno. La vita di Lauren era cominciata da così breve tempo e già si augurava che ci fosse un modo per sciogliere tutti quei nodi e poter ricominciare ogni cosa da capo senza sbagliare. La vita di Faith era molto più lunga, ma lo stato d’animo era lo stesso. Oh, se solo avesse potuto rivivere la vita! Quanto più saggia sarebbe stata!

Qualcuno, arrivato a quello stesso stadio della vita, scrisse una volta: “Se la vita avesse una seconda edizione, come correggerei le prove!”.

Guardandosi indietro, Faith fece le seguenti affermazioni a proposito di ciò che avrebbe fatto in modo differente, se avesse potuto. Essa sarebbe stata:

  • Più vicina ai suoi genitori, più altruista.
  • Gentile, più attenta quando erano stanchi.
  • Più disponibile ad aiutarli, cercando di provocare loro meno preoccupazioni.
  • Più attenta ad apprezzare il loro lavoro ed i loro sacrifici.
  • Una moglie e madre migliore.
  • Più veloce nell’affidare i propri problemi a Dio, attenendosi più rigorosamente ai principi che aveva imparato.

Faith non può tirare indietro le lancette dell’orologio e neppure noi lo possiamo. Possiamo solo partire da adesso e fare del nostro meglio.

Un anonimo frate di un monastero nel Nebraska espresse i suoi rimpianti nella lettera seguente:

“Se potessi rivivere la mia vita,
Proverei a fare più errori la prossima volta.
Mi rilasserei, sarei più flessibile,
Sarei più sciocco di quanto sia stato in questo viaggio.
Conosco ben poche cose che prenderei sul serio.
Farei più viaggi; sarei più pazzo.
Scalerei più montagne, nuoterei in più fiumi e guarderei più tramonti.
Camminerei di più e mi guarderei più attorno.
Mangerei meno gelati e più fagioli.
Avrei più problemi reali e meno immaginari.
Vedete, sono una di quelle persone che vivono con attenzione e sensibilità ora dopo ora, giorno dopo giorno.
Oh, ho avuto i miei momenti; e se dovessi ricominciare, ne avrei di più.
Di fatto, cercherei di non avere nient’altro che momenti,
uno dopo l’altro, invece di vivere tanti anni guardando avanti ogni giorno.
Sono stato uno di quelli che non vanno da nessuna parte senza un termometro, una borsa dell’acqua calda, senza fare i gargarismi, senza un impermeabile, l’Aspirina e un paracadute.
Se potessi ricominciare da capo, andrei in più posti, farei più cose, viaggerei più leggero di quanto abbia fatto.
Se avessi da rivivere la vita, mi metterei a piedi nudi più presto in primavera e resterei in questo modo più a lungo in autunno.
Marinerei la scuola molto di più.
Non prenderei così buoni voti, se non per caso.
Andrei di più sulle giostre.
Raccoglierei più margherite.

Non è troppo tardi per cominciare oggi!

Se poteste ricominciare ad essere genitori, non vorreste anche voi avere un maggior numero di quei “momenti d’oro” con i vostri figli, “momenti” di divertimento e risate che cementano le relazioni ed uniscono le famiglie?

Non è troppo tardi per cominciare oggi!

Guardiamo alle cose che possiamo fare per avere più “momenti d’oro” con i nostri figli adulti e con i nostri nipoti. Non possiamo tirare indietro le lancette dell’orologio, ma possiamo trarre il massimo dal tempo che ci rimane!

L’orologio della vita si carica una volta,
E nessun uomo ha il potere di dire
In che momento le mani si fermeranno,
Se ad un’ora mattutina o ad un’ora tarda.
Questo è il solo tempo che possiedi,
Allora vivi, ama, ridi con entusiasmo.
Non riporre la tua fiducia nel domani
Perché allora le mani potrebbero essere già ferme.
(Autore sconosciuto)

Allora che cosa tu ed io possiamo fare ADESSO, OGGI?

Cementare le relazioni – suggerimenti pratici su cosa possono fare i genitori

A. Il cemento dell’approvazione e dell’apprezzamento

“Le parole amabili sono come il miele, dolce al palato, salutare per il corpo.” (Proverbi 16:24 – T.I.L.C.)

I nostri figli non saranno mai troppo grandi per fare a meno di parole di approvazione e apprezzamento, che possano contribuire alla loro autostima ed incoraggiarli ad andare avanti nella vita. Nel suo libro “Orphans at Home” (“Orfani a casa”), Joe White suggerisce cinquanta importanti modi per dire ai vostri figli ed ai vostri nipoti che li amate:

  1. E’ così divertente averti attorno!
  2. Migliori ogni volta che ti vedo. Vai avanti così!
  3. Stai fermo così per un momento, finché chiamo “Sports Illustrated” (una rivista di sport)… Vorranno sicuramente una foto come questa!
  4. Mi vanterò di questo. E’ fantastico!
  5. Ti ammiro veramente.
  6. Questo è il meglio che abbia mai visto.
  7. Sei così riflessivo!
  8. Questo è un miglioramento pazzesco.
  9. Buon per te!
  10. Sei una vera gioia per noi!
  11. Non ho mai fatto questo così bene, quando avevo la tua età.
  12. Posso mettere questo sulla scrivania in ufficio, in modo da poterlo vedere ogni giorno?
  13. L’hai gestito in modo meraviglioso!
  14. E’ incredibile!
  15. Mi insegni sempre qualcosa di meraviglioso.
  16. Non venivano al mondo figli ben fatti come te, quando ero piccolo io!
  17. Sei veramente speciale per me, e diventi speciale ogni giorno di più.
  18. Continua così e diventerai il campione del mondo, un giorno o l’altro!
  19. Mi fa veramente piacere essere in tua compagnia.
  20. Questo sì è un capolavoro!
  21. Il tipo/a che ti sposerà sarà veramente fortunato/a.
  22. Tua madre ed io siamo così riconoscenti di essere i tuoi genitori.
  23. Dovrò farlo sapere alla Casa Bianca… il Presidente vorrà essere informato di questo!
  24. Meriteresti un trofeo alto tre metri!
  25. Il tuo sorriso mi allarga il cuore.
  26. E’ fantastico!
  27. Vai così che vai forte!
  28. Mi sei così d’aiuto. Grazie!
  29. Ce la farai!
  30. Dio fa veramente dei miracoli… come ha fatto a far uscire un figlio come te da normalissimi genitori come noi?!
  31. Avrei voluto farlo io altrettanto bene!
  32. Sei sempre stato fra le mie celebrità preferite!
  33. Sono impressionato!
  34. So che hai lavorato duramente su questo. Ben fatto!
  35. Sei il meglio!
  36. Di sicuro sai come farlo giusto. Notevole!
  37. Mi piace sentirti ridere.
  38. Tu sei un’altra cosa!
  39. E’ stupefacente! Come sei riuscito a farlo?
  40. Mi hai tolto il respiro.
  41. Non finisci mai di stupirmi!
  42. Questo mi piace veramente!
  43. Sensazionale!
  44. Assolutamente superbo!
  45. Credo in te!
  46. Eccellente! E’ questo il modo di farlo!
  47. Stai sicuramente crescendo!
  48. Fantastico!
  49. Mi fai così felice!
  50. Ti voglio bene!

(Joe White, o.c., 1988 – Questar Publishers, Inc., Sisters, Oregon 97750)

B. Il cemento della memoria

Molti genitori e nonni hanno scatole, album, cassetti pieni di foto, souvenir, promemoria, che ricordano loro dei giorni felici con i loro figli o nipoti.

Recentemente la madre di Ron è mancata. Nel passare in rassegna le sue carte, il figlio ha scoperto scatole piene di “tesori” che la mamma aveva conservato e che testimoniavano di quanto fossero preziosi per lei i suoi bambini. Fra questi tesori egli ha trovato:

  1. La prima lettera che le scrisse, quando aveva circa otto anni. Si trattava di una lista di ciò che desiderava per Natale.
  2. Un documento che certificava il suo perfetto rendimento in prima elementare. Non aveva idea che sua madre ne andasse così fiera.
  3. Le pagelle dell’accademia e del college.
  4. Un ritaglio di giornale che riportava un foto di lui mescolato ad una folla spettatrice di una parata estiva.
  5. Ogni singolo biglietto d’auguri per il Giorno della Mamma che le aveva mandato.
  6. Lettere scritte da lui e sua moglie in 35 anni durante i quali avevano vissuto e viaggiato intorno al mondo. Vi era conservata un vera e propria storia di vita vissuta.
  7. Fotografie a centinaia.
  8. Notizie ritagliate che riguardavano il suo diploma, il suo matrimonio, la partenza per l’India come missionario.

Non una volta sua madre gli aveva detto di avere da parte tutti quei “tesori”. Egli non immaginava che queste cose significassero così tanto per lei o che sua madre fosse così orgogliosa di lui e di tutti i suoi traguardi raggiunti!

Suggerimenti:

  1. Conservate in un album pagelle, riconoscimenti, ritagli ed altre cose che ricordino i momenti felici dei vostri figli. Dateglieli prima di morire.
  2. Fate un album o un quaderno di tutte le lettere e cartoline ricevute dai vostri figli durante gli anni. Ogni tanto, in occasione di una loro visita, mostrateglielo. Fate loro sapere quanto siano state preziose per voi queste comunicazioni. Attirate l’attenzione su alcune di queste che sono state particolarmente significative per voi.
  3. Preparate un album di fotografie che “racconti” la storia della vita di ciascuno dei vostri figli; commentate le fotografie con brevi frasi e piccole storie. Datelo a ciascuno come regalo. Fate lo stesso per i nipoti.
  4. Scegliete delle diapositive o fate il montaggio di una videocassetta con varie scene che ricordano i bei momenti trascorsi insieme in famiglia. Mostrate questo materiale ad una riunione familiare. Fatene delle copie per tutti i figli e nipoti.
  5. Qualche volta, in un momento di relax con i vostri figli adulti, domandate loro di citarvi tre momenti felici della loro infanzia che ricordano; tre momenti tristi; tre momenti che li hanno turbati, ecc. Questo può rappresentare un’occasione per ridere o piangere insieme, per guarire qualche ferita.

C. Il cemento delle speciali celebrazioni

In un articolo comparso in “Today’s Christian Woman” (Gennaio/Febbraio 1990 – p. 33), Dave e Claudia Arp scrivono: “Troppo spesso aspettiamo con trepidazione le occasioni speciali come i compleanni o le vacanze e non vediamo l’ora che arrivino. Non dobbiamo aspettare circostanze particolari, al contrario dobbiamo “darci una calmata”. Fermiamoci in questo momento e mettiamo da parte un po’ di tempo oggi per pensare ad eventi e alle persone speciali che ci stanno intorno. Pensiamo alle prossime settimane e vediamo di trovare qualche ragione per festeggiare.

Forse i festeggiamenti non hanno mai fatto parte delle vostre tradizioni di famiglia; tuttavia qui di seguito puoi trovare qualche idea. Non è mai troppo tardi per cominciare!

Ecco una lista di qualche evento, che di solito passa sotto silenzio, adatto a fornire una piccola occasione di festa per qualche membro della famiglia.

Suggerimenti:

  1. Un figlio ha preso la patente.
  2. Un nipotino è riuscito a vestirsi da solo per la prima volta.
  3. Un figlio o una figlia riceve una promozione.
  4. Un nipote partecipa ad una recita musicale.
  5. La squadra di un nipote vince una partita di calcio.
  6. L’anniversario del giorno in cui un gatto randagio è venuto a vivere con voi.
  7. L’anniversario del vostro trasloco nella vostra casa attuale.
  8. Una festa di “nido vuoto” il giorno che il vostro ultimo figlio lascia la casa paterna.
  9. Il responso ottimale della vostra ultima mammografia.
  10. L’ultima rata del pagamento della casa o dell’auto.
  11. Il giorno in cui levano l’apparecchio ai denti di vostro nipote.
  12. Il primo giorno di primavera.
  13. Uno stupendo tramonto.
  14. Il ritorno dei pettirossi.
  15. Un figlio riceve un riconoscimento come “impiegato modello del mese”.
  16. Il compleanno del cane.
  17. La caduta della prima neve.

Le celebrazioni non consistono sempre in feste o pranzi a casa vostra. Porta la famiglia fuori, fai una zuppiera di popcorn, prepara la tua ricetta preferita, telefona, manda dei fiori o un pallone riempito di elio, scrivi una cartolina o una lettera, scrivi una poesia, scatta qualche foto. L’approvazione ed il riconoscimento, il pensiero che loro ti stanno a cuore… è questo che rende speciale un’occasione.

D. Il cemento delle conversazioni e delle risate

Trova delle occasioni per un pasto in comune o giusto per sedersi un po’ davanti al camino, in veranda o intorno ad un tavolo da pic-nic e lì conversate e ridete insieme. Ecco qualche idea in merito:

  1. Cambia i posti al tavolo da pranzo, poi ognuno dovrà comportarsi in modo da imitare la persona che di solito siede a quel posto.
  2. Mettiti un naso falso o una tremenda parrucca e presentati alla riunione.
  3. Metti da parte le vignette umoristiche che preferisci. Mettine una in ogni piatto, poi falle passare in giro: buon divertimento!
  4. Tieni una “Scatola delle Domande” su un tavolino e mostrala in occasione di qualche festa o riunione familiare. I figli e i nipoti potranno inserirvi qualsiasi domanda al nonno e alla nonna riguardo ai bei tempi andati, quando erano giovani, o altro.
  5. Prendi un vaso; dì ai parenti di mandare le loro barzellette o vignette preferite. Mettile tutte nel vaso, poi – quando sarà pieno – prepara degli inviti per un “barzelletta party”. Dopo cena, o attorno al fuoco con il popcorn a portata di mano, lascia che ognuno peschi un foglio nel vaso e legga. Andate avanti fino a che il vaso sarà vuoto.
  6. Domanda a tutti di portare due o tre oggettini che rappresentano il ricordo di qualcosa per cui essi si sentono riconoscenti. Ciascuno metta questi oggetti in un cestino, appena arriva. Più tardi, seduti in cerchio, tirate fuori un oggetto alla volta. La persona che l’ha portato dice in che senso ciò ricorda a tutti qualcosa per cui essere veramente riconoscenti.
  7. Organizza una festa di fine o di inizio anno per i membri della famiglia. Metti in un contenitore le seguenti scritte e chiedi ad ogni membro della famiglia di prenderne una e dire tre cose o tre episodi secondo le indicazioni. Si deve far riferimento ad avvenimenti relativi all’anno appena trascorso:

* Tre cose che ho imparato quest’anno
* Tre cose per cui sono riconoscente
* Tre cose stupide che ho fatto.
* Tre scampati pericoli
* Tre cose di cui sono fiero
* Tre cose divertenti che ho fatto
* Tre decisioni che ho preso
* Tre cose che mi auguro
* Tre cose che ho realizzato
* Tre nuovi amici
* Tre posti che ho visitato
* Tre sport che ho fatto
* Tre cose che mi hanno annoiato
* Tre rimpianti
* Tre persone che amo
* Tre animali preferiti
* Tre delle migliori cose che ho mangiato
* Tre belle cose che mi sono successe
* Tre sorprese
* Tre libri che ho letto
* Tre canzoni preferite
* Tre cose che ho fatto bene
* Tre giorni fra i più belli
* Tre fra i migliori programmi televisivi
* Tre cose che mi piacciono dei miei genitori

E. Il cemento delle comunicazioni scritte

Non c’è niente di meglio che ricevere una parola di apprezzamento scritta personalmente da una persona amata. Una parola d’incoraggiamento tira su il morale. Comunque, c’è qualcosa di veramente speciale in uno scritto che trasmette amore. Il destinatario può leggere e rileggere tante volte quanto sia necessario per sentirsi incoraggiato. Ecco alcune idee per usare questo “cemento”:

  1. Scrivi un biglietto speciale ad ogni figlio e nipote per il loro compleanno. Fai una lista di tutte le cose che ti piacciono e che apprezzi in loro.
  2. Riempi l’armadio di qualcuno con dei palloncini. Dentro ognuno inserisci un biglietto d’affetto e incoraggiamento. Il destinatario dovrà far scoppiare i palloncini per trovarli!
  3. Fai pubblicare una nota di apprezzamento fra gli annunci di un giornale locale (dovresti poi assicurarti che gli annunci siano letti quel giorno!).
  4. Metti un biglietto affettuoso e che esprime apprezzamento sotto il guanciale o faglielo trovare da qualche parte mentre pranza.
  5. Confeziona un cartellone di benvenuto quando tornano da un viaggio o da un ricovero ospedaliero, o anche solo per sottolineare il raggiungimento di un traguardo.
  6. Lascia un messaggio nel loro computer.
  7. Invia un fax con una vignetta o una breve nota.

F. Il cemento dell'”esserci”

Karen O’Connor racconta la sorpresa organizzata dal marito per il suo quarantesimo compleanno. Scrive così:

“Non dimenticherò mai come mi sono sentita entrando nel ristorante e vedendo tanti cari amici fra fiori e musica ed un grande pannello pieno di fotografie che illustravano i vari momenti della mia vita. Correvo da un tavolo all’altro salutando ogni ospite. Poi d’un tratto, in fondo alla sala, vidi un signore dai capelli bianchi, dall’aspetto gentile e sorridente, che teneva al braccio un’eccitata signora dagli occhi blu.

“Mamma, papà!” balbettai. Erano arrivati in volo da Chicago a Los Angeles giusto qualche ora prima. Scoppiai a piangere alla vista di coloro che, più di chiunque altro, mi avevano insegnato che “esserci” è il più grande dono che possiamo fare ai nostri figli” (Karen O’Connor – o.c. – p. 182).

Ecco alcune occasioni dove possiamo usare il cemento della nostra presenza:

  1. Matrimoni
  2. Compleanni
  3. Presentazione dei neonati alla chiesa
  4. Anniversari
  5. Vacanze
  6. Celebrazione di vittorie
  7. Malattia e convalescenza
  8. Travagli psicologici
  9. Recite
  10. Partite di baseball, calcio, basket, ecc.
  11. Battesimi
  12. Lauree, diplomi
  13. Nascite
  14. Morti
  15. Trasloco in una nuova casa
  16. Giochi e programmi organizzati dalla scuola.

Naturalmente, non occorre che siamo sempre presenti di persona, ma certamente in spirito. Questo può talvolta essere fatto con una breve lettera, una telefonata o dei fiori. Il miglior dono che possiamo fare ai nostri figli è essere vicino a loro nelle occasioni di gioia, di tristezza, di giubilo e di disperazione.

A volte i genitori mancano ad un’occasione di festa, come il matrimonio di un figlio, per mostrare in questo modo la loro disapprovazione per quello che sta avvenendo; forse il figlio (o la figlia) si sta sposando con un non credente o comunque con una persona che non riscuote la loro approvazione. Indubbiamente il figlio adulto è già al corrente della disapprovazione dei genitori: essere assenti porterà unicamente a scavare più profondo il fossato fra genitori da una parte e figlio dall’altra. In seguito ciò renderà più difficile una riconciliazione fra di loro e fra il figlio e la chiesa.

Nel caso che questo vi sia già successo, dovreste chiedere perdono e far sapere a vostro/a figlio/a che voi potete anche non approvare sempre il suo modo di agire, ma che lo amate comunque e non volete che qualcosa si frapponga fra voi.

Tratto da “Preghiera e Amore Salvano” di Dorothy Eaton Watts

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