Il nostro è un messaggio di liberazione
di Charles D. Brooks*
Un efficace predicatore disse una volta: «Il nostro è un messaggio di liberazione… una preparazione a uscire (esodo) da un mondo in cui regna il peccato. Abbandoniamo un sistema crudele e immorale, a favore di una dimora di pace ed eterno rifugio». Se andiamo via da qui, dove siamo diretti? La risposta è nelle parole del nostro Signore: «Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via». Il glorioso regno dei cieli, con la sua incredibile perfezione e l’ineguagliabile offerta di felicità, è il luogo che egli prepara per noi. Sta per tornare a prenderci e portarci con lui!
Nei giorni drammatici del secondo conflitto mondiale, c’erano degli artisti che cercavano di rialzare il morale della gente suonando musica allegra e speranzosa. Una di queste canzoni diceva: «Gli usignoli voleranno sulle scogliere di Dover domani, quando il mondo sarà libero»; un’altra recitava: «Quando la luce tornerà in tutto il mondo… ». Tutte le persone di buona volontà desideravano la fine della guerra e una vita piena di speranza dopo. Purtroppo dobbiamo prendere atto che l’odio e le manovre politiche non hanno interrotto l’insorgere di nuovi focolai di guerre. Gesù l’aveva previsto: «Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre» (Mt 24:6), riferendosi a uno dei segni che avrebbe indicato al suo popolo l’imminenza del suo ritorno. Le guerre non sono cessate, i media ci dicono che in questo momento sono in atto una cinquantina di conflitti, mentre quasi ogni giorno divampano centinaia di sanguinose schermaglie.
Gesù sta per tornare a prenderci e portarci con lui, ma nella sua infinita saggezza e pazienza ci ha invitato a «rimanere finché io venga» (Gv 21:22). In Giovanni 17 egli chiede al padre non di toglierci dal mondo, ma di difenderci dal nemico. Siamo i suoi testimoni per dare speranza a coloro che si sentono perduti, disperati, angosciati dalle tenebre che avvolgono la terra; molti di loro non hanno speranza e pronunciano bestemmie contro Dio; ma ci sono persone che riceveranno la luce e nelle quali lo Spirito Santo creerà un forte desiderio di Dio e della sua Parola. Avranno fame e sete di giustizia e il Signore non li lascerà da soli mentre lo cercheranno e pregheranno; il loro grido disperato avrà un’eco nella stanza del trono, dove anch’essi entreranno un giorno.
Nel frattempo, il popolo della beata speranza avrà il cuore attratto da Dio e, nei momenti di sofferenza, si rivolgerà in preghiera a lui; sarà alla ricerca degli «antichi sentieri», seguendo gli esempi della «grande schiera di testimoni» (Eb 12:1).
Quando lo Spirito di Dio, rifiutato dagli uomini, si ritirerà gradualmente dalla terra e l’avversario furioso sarà libero di agire verso coloro che sono animati da passioni sfrenate, i tempi diventeranno sempre più angosciosi, al punto che i peccatori desidereranno la morte. Ma Dio dispone di un popolo che confida solo in Gesù e che sarà strumento ed espressione di salvezza, che osserva i suoi comandamenti senza farsi intimorire da minacce, derisione, persecuzione e morte. Rimarrà saldamente ancorato a lui e neppure la paura della morte riuscirà a farlo desistere dalla predicazione, dall’amore, dall’ubbidienza e dalla fede nel suo Dio. Molti si uniranno al popolo di Dio che aspetta il ritorno di Cristo, altri invece saranno spazzati via come sabbia al vento.
Quando il nemico e le sue schiere cercheranno di distruggere i discepoli terreni di Dio si vivranno tempi terrificanti, la terra sarà avvolta come mai prima in una cappa d’angoscia. Ma abbiamo questa promessa: «Il SIGNORE ricostruirà Sion, e apparirà nella sua gloria» (Sal 102:16).
Perché Gesù deve ritornare?
Perché Gesù sta per tornare in un mondo che sembra respingerlo insieme alla sua Parola? La migliore risposta possibile è: Perché così ha detto lui e aggiungiamo, per portarci con lui. Egli porrà inoltre fine al regno del peccato, condurrà Satana e i suoi accoliti in giudizio e li distruggerà. Darà le ricompense che solo la sua infinita saggezza può dispensare, salvando uomini smarriti che però sono riusciti a trovare il Salvatore prima che sia troppo tardi.
Gesù in persona sta per tornare. «Questo Gesù… ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo» (At 1:11). Tornerà con potenza e gloria, accompagnato da tutti i santi angeli e illuminato dalla gloria del Padre. Alla manifestazione della sua eccelsa persona tutti gli elementi della natura impazziranno; le montagne crolleranno e le isole spariranno nel mare! Ci sarà un terremoto senza precedenti. Il pianeta terra, offuscato dalle tenebre del peccato e per tanto tempo teatro di corruzione, finalmente fremerà per la gioia! A un ordine di Cristo, miliardi di angeli, sparsi ai quattro angoli della terra, porteranno a termine la missione; tra gente sonnacchiosa ci sono uomini, donne e bambini di ogni nazione, lingua e tribù che hanno amato Gesù, hanno avuto fede solo nella sua grazia, hanno accettato la sua giustizia e hanno chiuso gli occhi con la speranza della risurrezione. Gli angeli li chiameranno a raccolta dal loro letto di polvere per essere accanto a loro nel momento del risveglio, affinché possano rispondere alla voce del loro amato Signore, al cui appello daranno risposta da nord, sud, est e ovest per riunirsi, nell’aria, e stare definitivamente con Gesù.
Guardare oltre il presente
Dobbiamo riuscire a guardare oltre le miserie dei politici e degli strateghi; oltre le lacrime, le angosce, il dolore e la morte per vedere l’unica beata e certa speranza, il ritorno del nostro Signore che verrà per liberarci e portarci con lui. Egli è il Re, l’unico Dio e Salvatore! Non mentirà, non verrà meno al suo impegno! I regni di questo mondo cesseranno e al loro posto sorgerà il regno eterno del nostro Dio e di Cristo.
Quando sarà pronto dirà al nord, alzati; al sud, non restare lì! Portatemi i miei figli e le mie figlie dalle estremità della terra. Al risveglio, persone di ogni età, razza, colore e statura risorgeranno e si uniranno ai milioni che ascenderanno verso il cielo. Gesù conosce i cuori infranti in seguito all’addio, comprende l’agonia della perdita; ha pianto davanti alla tomba di Lazzaro e mentre era sulla croce ha cercato di confortare la cara madre. Egli capisce ! La nostra più grande gioia sarà vedere lui e i suoi angeli, poi desidereremo rivedere madri, padri, figli che ci sono stati tolti dall’avversario; le madri riavranno i loro bambini, mogli e mariti si riabbracceranno e si ritroveranno insieme per sempre. Nel voto matrimoniale hanno promesso «finché morte non ci separi»; ora la morte stessa viene consegnata alla distruzione. Gesù è venuto per portarci con sé; questo è un pensiero glorioso e di grande conforto per i credenti di oggi.
Non è il momento di dare spazio all’indifferenza o alla pigrizia. Il Padre ha manifestato al mondo intero quanto è grande il suo amore, al punto da donare il suo unigenito Figlio per noi, e tramite lui, giustificare quelli che sono nati nel peccato e che per natura sono stati figli dell’ira. Mediante la sua immensa sofferenza e la potenza della sua risurrezione, Gesù ha aperto per noi il cammino; egli è seduto alla destra del Padre e intercede in nostro favore. Prima di smettere i panni di Sommo Sacerdote nel santuario celeste, vuole che ognuno di noi, ricco o povero, trovi in lui un Salvatore. Egli chiama, bussa, sa che è rimasto poco tempo. Ci ha dato dei segni affinché quel giorno non ci colga di sorpresa. Egli vuole che noi siamo pronti, ci vuole trovare dalla sua parte quando tornerà a prenderci. Quando una persona decide di stare dalla parte di Cristo ed essere salvato, compie una scelta che ha dei risvolti eterni. Non esiste nulla sulla terra che valga quanto le nostre vite e la ricompensa eterna che ci è stata promessa. Decidi adesso, oggi! Ognuno di noi ha la possibilità di essere lì con lui!
Nessun occhio ha mai visto e nessuno orecchio ha mai udito le cose che il Signore è andato a preparare per quelli che lo amano. Nessuna rinuncia potrà mai essere gravosa e nessun tesoro terreno potrà mai avere troppo valore. «Se trascorressimo con lui diecimila anni, luminosi come il sole, la stessa eternità non ci basterebbe per continuare a lodare il nostro Dio». Pensaci! Il massimo della felicità è stare accanto a lui, per sempre!