«Anche questa cerimonia, istituita da Cristo come sostituzione e continuazione della Pasqua giudaica, è considerata dagli avventisti, come da altri cristiani, un simbolo, un segno, senza possedere in sé un’efficacia indipendente dal sentimento di chi vi partecipa. Partecipare alla “Cena del Signore” significa commemorare il sacrificio di Cristo attraverso i simboli del corpo e del sangue del Salvatore rappresentati dal pane e dal vino.
Essa è quindi un’espressione di fede nell’azione salvifica della croce.
Accanto all’elemento della commemorazione, la santa Cena presenta anche quello della speranza, dell’annuncio del ritorno di Gesù. Scrive l’apostolo Paolo: “Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finch’egli venga” (1 Corinzi 11:26).
A questa cerimonia, che simboleggia l’opera di salvezza di Dio per l’uomo, occorre accostarsi in pace con Dio e con gli uomini. Essa è quindi anche un’occasione di verifica periodica della condizione spirituale del credente.
Gli avventisti, seguendo l’esempio di Gesù, fanno precedere al servizio di comunione quello della “lavanda dei piedi”. “Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, v’ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri” (Giovanni 13:14). La “lavanda dei piedi” è una cerimonia che, ricordando l’umiltà di Cristo, ha il compito di risvegliare questo sentimento nei credenti. Essi sono invitati a cogliere l’aspetto comunitario della vita cristiana che richiede tolleranza, spirito di perdono e disponibilità reciproci.
Nelle chiese avventiste il servizio di santa Cena è aperto a tutti i credenti in Cristo» (V. Fantoni e R. Vacca).
In sintesi
La santa Cena è la partecipazione ai simboli del corpo e del sangue di Gesù come espressione di fede in lui, nostro Signore e Salvatore. In questa esperienza di comunione Cristo è presente per incontrarsi con il suo popolo e per fortificarlo. Partecipandovi proclamiamo con gioia la morte del Signore fino al suo ritorno. La preparazione per la santa Cena include un esame di coscienza, il pentimento e la confessione. Il Maestro ordinò di celebrare il servizio della lavanda dei piedi per sottolineare una rinnovata purificazione, per esprimere una volontà di servizio reciproco con la sua stessa umiltà e per unire i nostri cuori nell’amore. Il servizio di comunione è aperto a tutti i credenti cristiani.
Confrontare:
1 Corinzi 10:16,17; 1 Corinzi 11:23-30; Matteo 26:17-30; Apocalisse 3:20; Giovanni 6:48-63; Giovanni 13:1-17.
La santa Cena è un’esperienza comunitaria. La chiesa, nel suo insieme, si raccoglie intorno a Cristo, pertanto nessuno deve privarsi dal partecipare. Deve essere vissuta con la gioia della salvezza del cuore e reclamando con vitalità il compimento di ciò che il rito raffigura, ovvero, il compimento del Regno di Dio.