È un fatto acclarato dai Vangeli che Gesù non è nato il 25 dicembre; né gli Apostoli, né alcun membro della Chiesa apostolica ha mai celebrato la festa del Natale. Nei primissimi tempi della Chiesa non esisteva una festa del genere.
Per inspiegabile che sembri, la data di nascita di Cristo non è nota. I vangeli non ne indicano né il giorno né l’anno […] fu assegnata la data del solstizio d’inverno perché in quel giorno in cui il sole comincia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra celebravano il Dies Natalis Solis Invicti (giorno della nascita del Sole invincibile). – Nuova enciclopedia cattolica dell’Ordine Francescano (1941)
L’Enciclopedia Italiana Treccani, edizione 1949, Sansoni, vol. XXIV, pag 299, dice: “I Padri dei primi secoli non sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù Cristo … La festa del 25 dicembre sarebbe stata istituita per contrapporre una celebrazione cristiana a quella mitraica del dies natalis Solis Invicti [giorno natalizio dell’invincibile Sole], nel solstizio invernale” (Solstitium significa “Sole fermo”).
Nella rivista “Famiglia Cristiana”, leggiamo:
“La celebrazione del 25 dicembre, come commemorazione della nascita di Gesù Cristo, è attestata per la prima volta nel Cronografo romano del 354, redatto sotto papa Liberio, che fa riferimento ad un elenco di feste compilato originariamente nel 336. Questa data, di cui non si trova traccia nei Vangeli, fu probabilmente scelta per sostituire la festa del “Sole invitto”, introdotta a Roma nel 274 dall’imperatore Aureliano” (Famiglia Cristiana 1/12/02).
Nel corso della ricerca di informazioni e documenti riguardanti le origini pagane del Natale, quello che stupisce è che la data del 25 dicembre, prima di diventare celebre come “compleanno di Gesù”, sia stata giorno di festa per i popoli di culture e religioni molto distanti tra loro, nel tempo e nello spazio.
Il 25 dicembre, in molte parti del mondo, si celebrava la nascita di un dio. Già 3.600 anni fa era festeggiata in Persia la nascita di Mitra, figlio del Sole e Sole egli stesso. Quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.
In Egitto si ricordava la nascita di Osiride e di suo figlio Horus. I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristiana della Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcune rappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo, furono probabilmente “riciclate”.
In Babilonia si festeggiava il dio Tammuz, unico figlio della dea Ishtar rappresentata con il bimbo in braccio e con una aureola di dodici stelle indicanti i segni zodiacali attorno alla testa: l’icona della madre con il figlio neonato risale alla notte dei tempi ed ha sempre simboleggiato la Madre Terra che produce i suoi frutti.
Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio del Sole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.
In Messico si festeggiava la nascita del dio Quetzalcoatl e nello Yucatan quella del dio Bacab. Anche il dio azteco Huitzilopoctli vede la luce il 25 dicembre, mentre gli scandinavi festeggiavano la nascita del dio Freyr. In Grecia nasce Bacco ed in Siria Adone.
L’elenco potrebbe continuare, ma fermiamoci qui, dopo aver sottolineato che quelli citati sono tutte divinità legate alla simbologia del Sole.
Una data dunque, quella del solstizio di inverno, non solo astronomica ma anche esoterica. Su questo piano si dice infatti, che nel momento in cui il Sole raggiunge il suo minimo di influssi sulla Terra (e si intorpidiscono quindi al massimo le forze fisiche), un Raggio Verde parta dal più profondo dell’Universo ed attraversi per un istante la Terra stessa. É il Raggio del Puro Spirito, del maggior contatto del Materiale con le Forze Superiori.
Perché il Signore ha tenuta nascosta la data della nascita di suo Figlio?
“Se il Signore avesse stimato essenziale la conoscenza di questa data per la nostra salvezza, si sarebbe pronunziato tramite i suoi profeti ed apostoli, affinché potessimo sapere tutto quello che concerne questo fatto. Ma il silenzio delle Scritture su questo argomento ci dà la certezza che questo ci fu occultato per buoni motivi. Nella sua saggezza il Signore ha tenuto segreto il luogo in cui fu sepolto Mosè. É Dio che lo seppellì, è lui lo risuscitò e lo fece salire in cielo. Mantenendo il silenzio, la Provvidenza tagliò corto ad eventuali manifestazioni di idolatria… Per la medesima ragione Dio occultò la data esatta della nascita di Gesù, affinché questo giorno non ricevesse l’onore che doveva essere dato a Cristo quale redentore del mondo” (E. G. White).
Natale oggi
In qualsiasi giorno sia avvenuta la nascita di Gesù, certo è che Egli è sceso sulla terra, si è fatto Uomo, per salvare gli uomini dalla condanna del peccato (Filippesi 2: 5-8); e anche per portare la Luce della Verità in un mondo offuscato dalle tenebre del paganesimo, anche se il cristianesimo, purtroppo s’è lasciato paganizzare (Giovanni 8:12).
La festa della Natività di Gesù, il Natale, quale lo conosciamo oggi, è divenuta la maggior festa ufficiale della cristianità, e “Dato che il 25 dicembre è celebrato per commemorare la nascita di Gesù e visto che i bambini sono stati istruiti per precetto ed esempio che questo fu indubbiamente un giorno di allegria e di gioia, ci sarà difficile trascorrere inosservato questo periodo senza darle alcuna attenzione. Questa occasione può essere utilizzata per fare realmente del bene e non per vivere all’insegna del consumismo soffocando la spiritualità.
Nel mondo i giorni di festa sono trascorsi con superficialità, stravaganza e spese pazze… e gli eccessi della tavola. Per Natale e capodanno si spenderanno migliaia di dollari nel modo peggiore, per soddisfare desideri superflui.
Il credente ha il privilegio di allontanarsi, di rompere con le abitudini e le tradizioni di quest’epoca degenerata, e piuttosto spendere dei soldi soltanto per la soddisfazione degli appetiti, oppure soprammobili inutili o articoli di abbigliamento, può mutare le prossime festività in una occasione per onorare e glorificare Dio, pensando concretamente ad una famiglia povera, bisognosa” (E.G.White).
“Allora il re dirà a quelli della sua destra: Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti? E il re risponderà loro: In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”(Matteo 25: 34-40).